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Le nostre proposte per riaprire la scuola: 3. Convenzioni con il trasporto privato

di Luca Monti

+Europa chiede che la scuola riapra in SICUREZZA il 7 gennaio. Per farlo propone 10 punti:

TERZO: CONVENZIONI CON IL TRASPORTO PRIVATO per consentire il collegamento degli studenti assenti per motivi di salute o di carenza di trasporto e dotando le scuole e gli studenti di tutti gli strumenti necessari.

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Stipulare convenzioni con il trasporto privato, che è fermo e cassintegrato, per ampliare le corse, usando i fondi risparmiati della cassa integrazione Covid per garantire un costo dei biglietti in linea quello del trasporti pubblico;

 

L’associazione nazionale trasporto persone (ANAV) segnala che il 72% dei bus sono fermi nei garage. Inutilizzati i mezzi e in cassa integrazione gli autisti, che quindi ricevono uno stipendio ridotto dallo Stato. I mezzi privati in Italia sono 25.000. Sono i pullman che portano gli studenti in gita.

Abbiamo la necessità di aggiungere corse per il trasporto casa scuola, aggiungendole a quelle in parte occupate dai lavoratori sulle tratte più richieste.

Le risorse pubbliche risparmiate per ristori e cassa integrazione sono già una voce di uscita dalle casse dello Stato che potrebbero essere reinvestite e aggiungersi ai proventi dei biglietti emessi alle stesse tariffe del trasporto pubblico. Il tutto chiaramente sarebbe una misura temporanea ed emergenziale che non intacca il ruolo del trasporto pubblico.

Dal momento che il trasporto locale è una competenza regionale, sarà necessario stipulare convenzioni e aprire tavoli regionali con il coinvolgimento anche dei prefetti, già incaricati della programmazione per la riapertura, dal momento che il trasporto locale, organizzativamente, si programma a livello provinciale e di città metropolitane.

In questo quadro di riferimento generale si deve tenere conto anche delle dirigenze scolastiche che possono valutare dei fabbisogni numerici e dei tragitti che richiedono queste integrazioni, sia per singola scuola che per più scuole.

In alcuni territori si sta sperimentando un monitoraggio automatico (è il caso di Bergamo).

Quanto accaduto nel periodo di prima apertura a settembre può essere preso come indicatore utile per impostare la riapertura di gennaio.

20mila bus per 58mila scuole non sono la soluzione esclusiva ma si aggiungono a trasporto pubblico e didattica mista, oltre all’ingresso su turni.

 

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