Skip navigation

ISTITUZIONE GIORNATA NAZIONALE UNIONE EUROPEA

 

Il 9 maggio del 1950 il ministro degli esteri francese, Robert Schuman tenne un discorso che passò alla storia come “Dichiarazione Schuman” e segnò l’avvio del processo di integrazione europea.
Il ruolo dell’Italia in questo processo è stato decisivo. Italiani furono gli “inventori” del progetto di Europa federale, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni, autori del Manifesto di Ventotene. Italiano fu uno dei padri della costruzione europea, Alcide De Gasperi. In Italia nel 1957 furono firmati i trattati istitutivi della Comunità economica europea e della Comunità europea dell'energia atomica, noti come “Trattati di Roma”.
Chiediamo che in Italia il 9 maggio sia proclamato Giornata dell’Europa, una festa nazionale (ma non una festività civile) per promuovere:

  • i valori europei di diritto, libertà e democrazia politica;
  • la conoscenza della storia dell’integrazione europea e dell’importanza di questo processo nella crescita economica e nel progresso civile degli stati membri;
  • la consapevolezza del funzionamento e delle competenze delle istituzioni dell’Unione europea e delle loro relazioni con quelle nazionali.

 

Il testo della petizione

Onorevoli colleghi,

nel calendario italiano sono segnate diverse ricorrenze in cui commemoriamo i passaggi più significativi per la storia della nostra Repubblica. In qualità di Stato fondatore di quella Comunità che si sarebbe poi trasformata in Unione europea, la costituzione dell’Europa unita appartiene a tutti gli effetti alla storia dell’Italia repubblicana. Figure quali Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli hanno segnato tanto la storia italiana, quanto quella europea e, non a caso, a loro sono intitolati alcuni luoghi simbolo delle istituzioni europee. E in Italia il 25 marzo 1957 sono stati firmati il trattato, che ha istituito la Comunità economica europea e il trattato, che ha istituito la Comunità europea dell’energia atomica, passati alla storia come “Trattati di Roma”.
Manca, però, nel calendario italiano una data in cui si ricordi il ruolo fondamentale avuto dall’Italia in questo processo, e il ruolo che ha avuto la costruzione europea nella vicenda politica italiana dal secondo dopoguerra fino ad oggi. Una data per coltivare la memoria e la consapevolezza delle conquiste della comunità di cui facciamo parte, in oltre 60 anni di vita: la libertà di muoversi, studiare e lavorare in un altro Stato membro, senza più andare davvero “all’estero”; la possibilità di operare in un mercato aperto e concorrenziale sulla base di regole comuni; la garanzia di vivere in un’area politica e giuridica in cui è tutelata la libertà, la vita e la salute individuale; il vantaggio di potere esercitare diritti personali, economici e sociali, garantiti da giurisdizioni indipendenti; la fortuna, tutt’altro che casuale, di vivere in pace da parecchi decenni, senza un solo focolaio di guerra “interno”, dopo le terribili carneficine e gli orrori totalitari del ‘900.

La presente proposta di legge istituisce il giorno 9 maggio come Giornata nazionale dell’Europa. Perché il 9 maggio?

Fin dal 1964 il Consiglio d’Europa ha celebrato il “giorno dell’Europa”, inizialmente il 5 maggio; in seguito però, la Comunità Economica Europea scelse il 9 maggio in ricordo della storica dichiarazione, avvenuta il 9 maggio 1950, dell’allora ministro degli esteri francese Robert Schuman, il quale espose la sua idea di cooperazione tra i paesi europei, che avrebbe evitato una nuova guerra fra nazioni. La sua ambizione era quella di creare un’istituzione europea per mettere e gestire in comune la produzione di carbone e acciaio. La proposta di Schuman è considerata l’atto di nascita della futura Unione europea. La data coincide anche con il giorno successivo alla firma della capitolazione nazista, che segnò, di fatto, la fine della Seconda guerra mondiale.
Il 9 maggio si celebrano quindi insieme la pace e l’unità in Europa.

Noi crediamo che oggi il valore dell’Europa non venga abbastanza posto in evidenza e, anzi, sia sottoposto a continui attacchi, spesso basati su un’informazione distorta. In pochi conoscono le ragioni e gli obiettivi di pace e prosperità che hanno portato via via 28 stati a raccogliersi prima nella Comunità e poi nell’Unione europea. In pochi sembrano accorgersi dei benefici dell’appartenenza all’Unione europea, che sono talmente “normali” da non sembrare più visibili.
Per questo motivo, è quanto mai opportuno, nella ricorrenza del 70° anniversario della dichiarazione di Robert Schuman, istituire la Giornata nazionale dell’Europa, rivendicando con orgoglio la partecipazione dell’Italia al processo d’integrazione europea e promuovendone i valori democratici, innanzitutto fra i giovani.
La presente proposta di legge, in sostanza, ha l’obiettivo di aggiungere valore alla democrazia italiana soprattutto nel campo della cittadinanza europea, perché essere cittadini italiani è essere cittadini europei.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1
(Istituzione della Giornata nazionale dell’Europa)

1. La Repubblica riconosce il giorno 9 maggio quale Giornata nazionale dell’Europa, di seguito denominata «Giornata nazionale», al fine di promuovere:
a) i valori europei della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani;
b) la conoscenza della storia dell’integrazione europea e dell’importanza di questo processo nella crescita economica e nel progresso civile degli stati membri, da quelli fondatori a quelli di più recente adesione;
c) la consapevolezza del funzionamento e delle competenze delle istituzioni dell’Unione europea e delle loro relazioni con quelle nazionali.
2. La Giornata nazionale non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.

Art. 2.
(Iniziative culturali e celebrazioni).

1. In occasione della Giornata nazionale sono promossi in Italia e nelle comunità italiane all’estero cerimonie, iniziative e incontri volti a realizzare gli obiettivi di cui all’articolo 1.

Art. 3.
(Clausola di invarianza finanziaria).

1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Continua a leggere

Aggiungi la tua firma!