Le elezioni legislative del 6 dicembre in Venezuela sono state una consultazione truffa, finalizzata unicamente a restituire una parvenza di “normalità” democratica al potere di Nicolas Maduro, che non è più riconosciuto come presidente legittimo dalla grande parte dei paesi europei e occidentali. Lo stesso risultato delle elezioni legislative non è stato riconosciuto né dagli Stati Uniti, né dall’Unione europea.
In questo quadro, l’Italia continua a rappresentare una colpevole eccezione, non essendosi affatto impegnata con l’attuale esecutivo, né con il precedente, per ripristinare il sistema libero e democratico in Venezuela.
La violazione delle libertà e dei diritti fondamentali, l’uso della violenza nella repressione politica e una condizione economica disastrosa, che pone settori crescenti della popolazione a rischio di malnutrizione e, in generale, sanitario fanno del Venezuela un Paese in piena emergenza politico-umanitaria. Ormai, Maduro regna sulle macerie di un Paese distrutto.
Chiediamo al Governo italiano di sostenere l’iniziativa per una transizione democratica in Venezuela dell’Unione europea e del cosiddetto "Gruppo di Lima", che raggruppa la gran parte dei Paesi sud-americani impegnati a trovare una via d’uscita alla crisi venezuelana.
Chiediamo inoltre che questo impegno parta dalla consapevolezza che l’unica pacificazione possibile in Venezuela passa dall’organizzazione di nuove elezioni presidenziali e legislative, con il riconoscimento di piena e uguale libertà politica a tutti i cittadini e le cittadine.